AUMENTO DELLA TASSA DI SOGGIORNO, LE RICHIESTE DEGLI ALBERGATORI

Chiediamo una differenziazione tra “business e leisure” e di essere coinvolti negli investimenti sul turismo

L’aumento della tassa di soggiorno, per il Comune di Treviso, variabile da 1 a 4 euro a seconda delle stelle per l’alberghiero e per l’’extralberghiero continua a far discutere. Federalberghi Treviso ha preso carta e penna e ha scritto al Comune per porre i paletti intorno ad una tassa che- secondo Giovanni Cher, presidente di Federalberghi -“è una tassa di scopo, pertanto proventi dovranno essere utilizzati, come promesso dall’Amministrazione, per l’incremento delle infrastrutture turistiche e dei servizi a sostegno dell’intera promozione dell’offerta. Chiediamo al Comune di farci sapere cosa intende fare coi proventi a favore del comparto perché, lo ribadiamo, chi riscuote ha anche il dovere di re-investire nel settore.

Occorre però fare delle differenziazioni ed entrare nel merito della questione, sostiene Cher.

“Prima di tutto, partendo dall’analisi del mercato” - chiede Cher: “bisogna valutare una differenziazione tra turismo business e turismo leisure, quello del week end. Sul “turista-lavoratore” che viene in albergo durante la settimana per lavoro, l’aumento pesa ed infatti abbiamo già ricevuto parecchie lamentele dagli alberghi a 3 stelle. Sul turista da week-end, che viene in autonomia o con pacchetti tutto compreso, invece pesa molto meno. In secondo luogo chiediamo che venga “premiato” con minori aumenti, chi investe realmente sul turismo: chi ammoderna ed efficienta le strutture, chi forma il personale, chi offre servizi professionali al turismo, cosa diversa da chi affitta il proprio immobile per avere un reddito integrativo. L’intero comparto deve essere unito per favorire la crescita di un’imprenditoria capace e preparata anche per orientare gli investimenti.

Poi l’uniformità territoriale: se è vero che il capoluogo attrae come nuova mèta turistica, è altrettanto vero che bastano pochi chilometri per cambiare il prezzo e scompensare il mercato, per cui Treviso potrebbe trovarsi con molti visitatori che dormono fuori. Consideriamo che l’anello della cintura urbana è anch’esso ricco di strutture quindi va considerata l’uniformità territoriale ed un confronto con le Amministrazioni. Infine- conclude Cher- chiediamo di essere più coinvolti nelle scelte dell’Amministrazione che riguardano gli investimenti sul turismo, un driver di crescita indiscutibile per l’intero territorio, città e provincia”.

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