L'inizio della pandemia ha suscitato numerosi interrogativi tra gli esercenti delle attività commerciali e dei pubblici esercizi, in particolare riguardo alla gestione dell'informazione nei confronti della propria clientela. Tra le domande più frequenti, ad esempio, menzioniamo le richieste di chiarimenti sull'obbligo di esporre i cartelli informativi nei negozi.

L’impiego di cartelli con cui veicolare le informazioni necessarie a garantire il rispetto della normativa vigente, può risultare spesso vantaggioso per gli operatori ma, nella maggior parte dei casi, non è obbligatorio.

Si estende, invece, ai locali pubblici e aperti al pubblico, nonché a tutti gli esercizi commerciali, l'obbligo di esporre, all'ingresso del locale, un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti.

Le attività commerciali al dettaglio devono assicurare, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che si evitino assembramenti di persone, prevedendo regole di accesso. Si fa naturalmente "eccezione per le persone che, in base alle disposizioni vigenti, non sono soggette al distanziamento interpersonale". 

Poiché la responsabilità ricade sull'esercente, può essere utile esporre dei cartelli che invitino la clientela ad attenersi alle prescrizioni.

Si tratta di strumenti facoltativi la cui adozione, tuttavia, può servire a tutelare l’esercente dal rischio di eventuali contestazioni, dal momento che costituisce una testimonianza tangibile della sua volontà di far rispettare le regole.

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