L’allarme dei pubblici esercizi: “Attenzione ai contratti “pirata” con condizioni peggiori rispetto al contratto collettivo nazionale del terziario”. Fenomeno che potrebbe aumentare con l’estate

Fipe lancia la seconda edizione del Manuale per il contrasto al “dumping contrattuale”, il proliferare dei contratti al ribasso che danneggia i lavoratori, il settore e l’economia

La presidente Sartorato: “Fenomeno limitato nella provincia di Treviso, siamo sempre riusciti a normare tutte le esigenze di flessibilità e continuiamo a difendere i contratti regolari.”

Il dumping contrattuale, ovvero la concorrenza tra imprese nel sottrarsi il personale, con contratti peggiorativi ed al ribasso per i lavoratori e le lavoratrici, è una piaga che Fipe-Confcommercio sta contrastando a tutti i livelli.

Lo fa con il rilancio di un vero e proprio “manuale”, ovvero un testo unico contenente tutti gli istituti contrattuali che regolano il lavoro nell’ambito dei pubblici esercizi e del turismo e con un appello rivolto agli oltre 2500 pubblici esercenti della Marca – espresso dalla presidente Dania Sartorato: “utilizzate sempre il CCNL, lo abbiamo appena siglato nel 2024, e può soddisfare tutte le richieste, anche perché rimanda alla contrattazione di secondo livello che nella nostra provincia ha dato ottimi risultati”.

“Il tema dei picchi di lavoro, soprattutto nei week-end e nel periodo estivo - prosegue la Sartorato - la forte esposizione alla stagionalità, fa si che nel nostro settore sia continua la ricerca di personale e, pur essendo limitato, per il momento, il fenomeno del dumping, è una realtà che dobbiamo contrastare e tenere monitorata perché crea danni all’intero comparto”.

La seconda edizione del manuale realizzato da Fipe (con la collaborazione di Adapt e Ente Bilaterale nazionale del turismo), che verrà presentato ufficialmente il 22 luglio, è un monito ed insieme una garanzia, soprattutto per la nostra provincia, ora in crescita dal punto di vista turistico. Il volume, attraverso una casistica precisa, chiarisce bene gli elementi peggiorativi derivanti dai contratti “pirata” sia per le imprese che per i lavoratori e le lavoratrici. I “danni” dai contratti irregolari possono arrivare anche a 3-4 mila euro lordi all’anno.

La Marca Trevigiana ha, nell’ambito degli istituti disponibili, un fiore all’occhiello- ricorda la Sartorato- il part time in deroga siglato nel 2019, che regolarizza in particolare l’occupazione degli studenti e delle donne e che presenta un’ampia flessibilità oraria.

Il contratto collettivo nazionale del lavoro dei pubblici esercizi, bar e ristoranti, sottoscritto da Fipe Confcommercio e rinnovato nel 2024 è applicato dalla stragrande maggioranza delle aziende.

“Il dumping contrattuale – conclude la Sartorato – non solo erode le tutele dei dipendenti, riducendo i minimi salariali e le altre garanzie di natura normativa, ma mette in atto una spirale di concorrenza al ribasso che penalizza le imprese ed espone l’intero comparto a contenziosi, sia previdenziali che fiscali. Il nostro sforzo è quello di restituire competitività al settore, attrattività anche per i giovani, fare in modo che non fuggano all’estero ma che si possano riappropriare di un “mestiere” che nasce dalla passione e che può ancora restituire grandi soddisfazioni. Come Fipe- ribadiamo inoltre la totale disponibilità a collaborare con Inps e Ispettorato del Lavoro per sostenere le imprese che applicano i contratti regolari e nel diffondere una corretta cultura della legalità. Gli uffici provinciali di Fipe sono sempre a disposizione”.

 

Le edicole sono un presidio sociale e possono avere un futuro