CONSUMI PASQUALI E CARRELLO DELLA SPESA: “CONFCOMMERCIO, PREVALE LA FIDUCIA”

Fipe, Fida e Ortofrutta Confcommercio confermano: la Pasqua a Treviso e provincia tiene

Alla vigilia della prima Pasqua post pandemia e pur nelle tensioni inflazionistiche, Confcommercio della provincia di Treviso conferma: la Pasqua tiene, nella spesa e nelle uscite fuori casa, il clima di fiducia è positivo.

A dirlo sono tre importanti categorie di Confcommercio: Fipe (pubblici esercizi), presieduta da Dania Sartorato (anche presidente dell’Unione provinciale), Fida (Gruppo alimentare, presieduta da Riccardo Zanchetta), Gruppo Ortofrutta (presieduta da Renzo Ghedin).

“Negli ultimi giorni” - conferma Dania Sartorato- “registriamo un sentiment positivo. L’ultima nostra rilevazione sull’indice di fiducia presentata a marzo ci restituiva un buon 47 come indicatore, valore ottimo rispetto alla media nazionale intorno al 43. I pubblici esercizi, locali e ristoranti, sono in miglioramento rispetto alla Pasqua dello scorso anno: stimiamo un 10% in più: il pranzo al ristorante, fuori porta o in città, resta una tradizione cui non si rinuncia, anche perché è un’occasione di ritrovo per famiglie, molte con figli fuori sede che tornano. Più in generale, con la fine del 2022, la ristorazione si è “normalizzata”, consolidando il trend di aperitivi e cene. Il comparto sta lavorando, anche se persistono le criticità nel reclutare il personale”.

“Nel frigo o in tavola” - secondo il presidente Riccardo Zanchetta- “tiene il prodotto fresco e freschissimo, ordinato per l’occasione, possibilmente a chilometro zero e ben descritto. I consumatori apprezzano tutto ciò che è ben tracciato e di qualità, ci chiedono garanzie sulla provenienza, magari risparmiano su altri beni di consumo ma non rinunciano al prodotto di qualità. Registriamo anche l’acquisto del prodotto gastronomico tipico da parte di visitatori o turisti. In tempi di incertezze, di evoluzioni verso nuove forme di cibo, la richiesta “local” si fa sentire, è un elemento di sicurezza, particolarmente durante le Feste.”

“Su frutta e verdura” – conclude Renzo Ghedin, presidente del Gruppo Ortofrutta – “non bisogna fare confusione. Possono calare (temporaneamente) le vendite di alcuni ortaggi che subiscono rialzi dei prezzi dovuti al clima ancora freddo, come, ad esempio, fagiolini o asparagi, ma non cala il consumo generale perché i trevigiani si orientano su altri prodotti, sempre freschi e di stagione. La stagionalità, unita alla provenienza locale, paga sempre ed i consumatori hanno ormai imparato a riempire il cesto della spesa con i criteri della convenienza e della freschezza”.

In sintesi la Pasqua 2023 segna il vero “post” e si lascia alle spalle i timori e le altalene di Covid e bollette, mentre consacra ufficialmente il valore del negozio di vicinato come antidoto alla desertificazione delle città e dei paesi, quale elemento trainante di quei “consumi delle feste” che, pur in una società che invecchia e che fa i conti con il cambiamento, ancora generano indotto, prospettive, occupazione.

 

 

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